La spy-story che coinvolge il maggiordomo privato del Papa mi provoca una forte ilarità. Questo tizio, Paolo Gabriele, sembra sia stato trovato con «documenti illecitamente posseduti». Al momento non sono note quali siano le accuse mosse «all’aiutante di camera del Pontefice», le cronache parlano di un generico “complotto”, la stampa conia i dovuti paroloni ad effetto (VaticanGate, Vaticanleaks oppure i più nazionali «Corvo» e «Gola Profonda» evergreen delle fughe di notizie) e come in tutti gli scandali che si rispettino, non manca nemmeno la donna misteriosa.
I media sperano in una impenetrabile ed avvenente bionda vestita di nero con occhiali scuri al seguito, magari vintage per creare il personaggio: è già pronto il nome per le stampe, sarà ovviamente la Dark Lady.
Se siamo fortunati, non mancheranno i colpi di scena: CIA, Servizi Segreti e pure qualche scoop a sfondo sessuale giusto per far audience (con Bruno Vespa su Rai1 – in prima serata – cercando di smorzare la realtà).
Ovviamente non sapremo mai la verità; quando c’è di mezzo la Santa Sede la storia insegna che tutto è relativo e termini come «legge», «giustizia» e «trasparenza» assumono significati nuovi. Sta di fatto che alcune domande, anche il più ingenuo internauta, se le pone:
1 come si diventa maggiordomo privato del Pontefice?
2 quali sono i compiti dell’aiutante di camera del Papa?
3 chi seleziona la servitù presente in Vaticano e tra loro i maggiordomi privati?
4 esiste un concorso pubblico per essere assunti in Vaticano?
5 quanto guadagna Paolo Gabriele?
A ben pensare, il mondo sa quale è l’iter per divenire Papa ma non è noto come vengano assunti i maggiordomi.
A proposito dei segreti nascosti tra le mura del Vaticano, cosa può mai aver trafugato il Gabriele? Quale è la carta igienica preferita del Pontefice? Un filmato che ritrae Benedetto XVI giocare con la Play Station? Una foto che immortala il Santo Padre con le dita del naso? Una registrazione blasfema? Un’intercettazione telefonica che coinvolge il Vaticano al calcio scommesse?
In attesa dell’agognata verità, Paolo Gabriele chiuso in cella «medita e non fa ammissioni», il Pontefice invece «è addolorato». Eppure, da questa torbida vicenda, a me piacerebbe ascoltare una sola e semplice parola: «perdono».
In fin dei conti, Gesù non portò rancore a Giuda e di mezzo c’erano questioni molto più gravi di «documenti illecitamente posseduti»!
Ma quelli evidentemente erano proprio altri tempi
MMo
Voto per un video del Paparatzinger che gioca con la PS3. 😛
magari gioca con il suo maggiordomo privato che per mantenere il posto si fa battere ihihih
Bell’ipotesi! Potrebbe essere, sì! 😆